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- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2009-01-19 | [This text should be read in italiano] | Submited by Paolo Silvestri
La forza che nella verde miccia spinge il fiore
spinge i miei verdi anni; quella che fa scoppiare le radici degli alberi è la mia distruttrice. E sono muto a dire alla rosa contorta che curva la mia giovinezza la stessa febbre invernale. La forza che spinge l'acqua fra le rocce Spinge il mio rosso sangue; quella che le correnti allo sbocco prosciuga le mie trasforma in cera. E son muto a urlare alle mie vene che alla fonte montana succhia la stessa bocca. La mano che vortica l'acqua nello stagno mescola sabbie mobili; quella che imbriglia i venti anche la vela regge del mio sudario. E sono muto a dire all'impiccato che la calce del boia è la mia stessa creta. Dove la fonte sgorga, s'attaccano le labbra del tempo; l'amore goccia e inturgidisce, ma il sangue che cola addolcirà le ferite di lei. E sono muto a dire alle intmperie come il tempo ha scandito un cielo attorno agli astri. Muto a dire alla tomba dell'amante che verso il mio lenzuolo striscia lo stesso tortuoso verme.
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