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- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2010-10-27 | [This text should be read in italiano] |
(dalla Raccolta "La mia Palermo")
Io ricordo di noi Quelle sere tardi Quando mi toglievo le scarpe per salire le scale Della casa di Ficarazzi Per non fare rumore. E c'era buio e non trovavo la porta Per nascondermi nel bagno e guardarmi nello specchio Per vedere come mai avevo il trucco ancora perfetto Nonostante tutti quei baci inattesi Ed ero cio' che volevo essere. A volte noi pensiamo troppo. So solo che voglio essere felice e libera Come sulla tua moto con i capelli al vento, Senza casco, Cosi - E risentire quella voglia di vederti la sera Per mangiare patatine - In mezzo a quella gente ciarliera e rumorosa In quella friggitoria, da chiddu, 'u ballerino. Con te, ma libera, sapendo che mi vuoi anche dopo domani Non che lo fai solo all'inizio e poi smetti. Non smettere Non smettere Non smettere Non smettere Promettimelo! Ma che continui cosi come le persone continuano a mangiare le arancine - Sempre: in primavera, in estate, in autunno, in inverno. 18.03.2010 Florina Petcu
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