Mesto piglio da me stesso
Una pausa,
Con atto di conforto,
Gremito di gioie e in festa,
Vivendo il memento in un sorso.
Rosso nitrisce di gloria,
Sul gobbo labiale incolto,
L’elisir che
Dona memoria,
Togliendo il peccato dal mondo.
Spaccia visioni d’amore,
La stoffa sanguigna che
Avvolge il palato,
Ondeggia in cristalli disgiunti
Eh, l'alcool scompone la vita
In una bandiera di pace.
Sul creato s’alterna il buio sebbene
La coppa riveli un brillio,
La terra ondeggia col vino,
ed io mi sento un Dio.
Divino liquor in arteria,
Salvagente del corpus Cristi
In difetto di volo,
Il mio cuore onesto è in ginocchio
Ammettendo i difetti dell’uomo.
Mentore caldo nel petto che
L’animo acclama brioso
Sillabando il tono fruttato
Della vigna ora fusa all’uomo.