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ALLA LOCANDA DI MANUC
article [ Dialogue ]
di Irina Iacovescu

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by [raluc ]

2004-05-10  | [This text should be read in italiano]  

Literary Translation - Translations of classic and original poetry and other materialsThis text is a follow-up  | 



Cammino spesso per il centro storico di Bucarest. Le case si susseguono lungo le strade strette, la maggior parte di esse avendo le finestre rotte e le mura piene di grafitti. Entro dalla porta della vecchia locanda di Manuc e mi siedo ad un tavolo. Il cortile è pieno di turisti. Alcuni parlano vivamente. Altri stanno in silenzio, guardando nel vuoto. “Quale di questi sarà rimasto senza denaro?†, mi chiedo. I padroni del posto hanno fatto in modo che l’interiore sembri ‘vecchio’. Ci si può chiedere di più? Esco fuori sulla strada e so : il rumore delle macchine e delle musiche turche mi stordiscono.
Osservo che da fuori il palazzo non assomiglia più di tanto con quello che mi ricordo dalle foto. Allora penso alle vecchie case, a quelle tante e fortunate che si sono salvate di questi ‘modernismi’. Passo un’altra volta per il quartiere e penso : “ Era più bello alla locanda di Manuc!†. E divento triste.
Perché l’indifferenza verso quello che è rimasto del Bucarest degli altri tempi mi fa pensare che non abbiamo più né amore, né rispetto verso il passato della nostra città.
Le vecchie case non sono forse una parte della storia di Bucarest, una parte della nostra storia?
Tempo fa, da qualche parte, un re ha ordinato di raccogliere, in un museo, le varie case dei suoi sudditi. Da allora sono passati di là milioni di uomini di tutte le età e, non poche volte, alcuni sono ritornati.
Il re non amava la fama, forse che dentro di sé non amava neppure quelle case.Però era un buon pedagogo e voleva che i suoi sudditi diventassero fieri e coscienti delle loro tradizioni e del loro valore, cioè voleva educarli. Niente poteva essere più adatto che un museo.
La tesoreria del paese ha speso in quell’occasione tanti soldi, però il museo esiste anche oggi. Leggendo e quindi sognando qualche ora all’atmosfera degli altri tempi, ho desiderato che la locanda, con tutto quello che è sopravissuto intorno, ritrovi almeno un pò della sua vecchia lucentezza(gloria).
Ma ho paura che ci costerebbe tanto come allora.
No, non possiamo permetterci un tale lusso.Un terzo di questi soldi ci basterebbe per trovare in fretta un sindaco per Bucarest.
E se non ci piacerà, non fa niente. Gli altri due terzi non vedono l’ora.
In fin dei conti, se proprio non ci sarà, il budget del Comune è di circa 200 sindaci all’anno.
-Ma tu senti, musei!!
-Mio Dio, ma com’è la gioventù dei nostri giorni!!!
Cammino spesso per il centro storico di Bucarest.
Proprietà di tutti e di nessuno, protetto almeno teoricamente da più comitati, l’uno più storico dell’altro, più culturale e più povero, il centro storico della città non è altro che un quartiere che sta morendo piano.

Testo di Irina Iacovescu - 'La Hanul lui Manuc'

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